Dal messaggio del Consiglio di Stato risulta che i costi per garantire la sicurezza della conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, tenutasi a Lugano il 4 e 5 luglio 2022 sono stati di Fr. 3.8 milioni.
Poco più di Fr. 1 milioni sono andati a ditte private che hanno messo a disposizione personale e apparecchiature, incluse fatture per vitto e alloggio di Fr. 195'000. Fr. 735'000 erano per agenti delle altre polizie cantonali, di cui credo, una parte spesi in Ticino. Poi ci sono Fr. 2 milioni di prestazioni di polizia del Ticino, ovvero agenti di polizia locali che hanno lavorato per assicurare la sicurezza. L’80% di questi costi, ovvero più di Fr. 3 milioni, sono stati assunti dalla Confederazione.
Non erano indicate altre spese, deduco pertanto che la Confederazione si sarà assunta tutti i costi organizzativi, servizi di ospitalità, pernottamenti, catering, traduttori, trasporti e altro. Non sono un esperto, ma mi immagino che si tratti di cifre molto alte, che per la gran parte sono state spese in Ticino.
Non so come siano le tariffe per i costi di polizia, ma nei Fr. 2 milioni di prestazioni di agenti di polizia ticinese, fatturate alla Confederazione, ci saranno stati dei margini di guadagno. Quindi la partecipazione del Cantone del 20% alle spese di sicurezza, per un totale di Fr. 775'000, mi sembra del tutto logica, e in linea con contributi analoghi a manifestazioni che portano un notevole indotto e visibilità. Vale la pena poi di ricordare che la conferenza è arrivata dopo due anni di pandemia e di fermo totale per il turismo congressuale.
Io in quei giorni ero a Lugano e non ho visto disagi particolari. L’operazione, dal punto di vista organizzativo, economico e mediatico, è stata certamente un successo.
Conferenze sui conflitti armati sono quasi sempre destinate a produrre poco, ma il ruolo di una nazione neutrale è proprio quello di fare incontrare le persone e farle ragionare sui vantaggi della pace. Ricordiamo che ormai tutte le nazioni, Svizzera compresa, stanno aumentando le spese per gli armamenti. La conferenza di Lugano è stata veramente una luce nel buio totale, perché ha ribadito un messaggio molto importante, ovvero che la pace e la successiva ricostruzione, sia umanamente, sia economicamente sono più interessanti della guerra.
Quindi ben vengano conferenze di questo genere in Ticino e non solo perché sono degli ottimi affari per la nostra economia. Purtroppo, però non sarà il caso, perché le continue polemiche e non da ultimo quelle in merito all’assunzione di una parte dei costi della sicurezza, convincerà definitivamente la Confederazione a continuare ad appoggiarsi su cantoni che hanno una tradizione e una cultura maggiormente predisposte per questi eventi.