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Perché i bonus nelle banche sono pericolosi e come disincentivarli

La crisi finanziaria del 2007 è dovuta alla concessione di prestiti a persone che non erano in grado di rimborsarli. A questi clienti venivano conteggiati interessi molto alti, che “saldavano” tramite la concessione di nuovi prestiti. Le banche esponevano dei grandi utili e i manager ottenevano importanti gratifiche, finché la bolla immobiliare non si sgonfiò e i prestiti si tramutarono in perdite. L’UBS si trovò fortemente esposta e fu salvata dall’intervento della Confederazione.

Ci sono molti settori in cui gli stipendi hanno una parte variabile che dipende dal volume d’affari o dagli utili generati. L’agente immobiliare riceve una commissione sulle vendite e questo lo stimola a cercare acquirenti disposti a pagare prezzi più alti, a beneficio del venditore. Il fatto che i dipendenti abbiano la possibilità di partecipare al successo delle aziende per cui lavorano è un elemento positivo. Il medesimo sistema è in uso nell’ambito dello sport, grandi campioni come Federer, Messi, Ronaldo partecipano al successo dell’impresa che sponsorizzano. Hanno guadagni che sembrano mancare di buon senso, ma motivati dal fatto che portano notorietà e quindi valore alle imprese.

Il punto debole delle gratifiche è che portano i dipendenti a concentrarsi sulle attività che gli permettono di avere uno stipendio più alto e quindi a dimenticare altri elementi importanti per il benessere dell’impresa e anche a prestare meno attenzione ai regolamenti. Molte società adottano dei correttivi per trovare un bilanciamento fra gli stimoli e i rischi che ne derivano.

Nel settore bancario invece i bonus sono decisamente un problema, perché l’espansione del volume d’affari porta non solo all’aumento degli utili, ma anche alla crescita dei rischi. Quindi il salario legato alle prestazioni finisce per minare alla stabilità della banca.
Dopo la crisi finanziaria del 1929 negli USA fu introdotta una legge che regolamentava l’attività bancaria e in particolare separava l’attività di banca commerciale da quella di investimento, dove i rischi sono molto più alti. Nel 1999 questa separazione fu definitivamente eliminata. Il settore dell’“Investment banking” è proprio quello che ha portato al collasso Credit Suisse e dove la remunerazione dei dipendenti è molto dipendente dal volume d’affari che generano.

Nell’ambito bancario trovare una soluzione dovrebbe essere relativamente semplice perché esiste già un impianto giuridico che ha lo scopo di aumentare la solidità degli istituti. Le norme dovrebbero essere completate considerando la concessione di bonus come un elemento di rischio ulteriore e quindi richiedere una maggior quota di mezzi propri. Gli azionisti che desiderano pagare i propri dirigenti in base alle prestazioni dovrebbero aumentare il capitale di dotazione.

Le azioni di molti grandi istituti di credito hanno più o meno lo stesso valore di trent’anni, per cui, contrariamente alle aspettative, la politica dei bonus non si è dimostrata per niente benefica per gli azionisti. È quindi molto probabile che la disincentivazione delle remunerazioni eccessive porterebbe anche un maggiore valore per gli azionisti.