Karl Marx e Friedrich Engels nel 1852 avevano teorizzato che per arrivare alla società giusta ci sarebbe voluta una dittatura del popolo. Con l’iniziativa per l’attuazione dell'espulsione degli stranieri in votazione il 28 febbraio 2016 si ripropone la medesima affascinante ricetta, che in passato ha sedotto molte nazioni con i risultati che tutti ben conosciamo.
Ancora poche settimane poi anche in Svizzera, il popolo oppresso dalla classe politica e dai giudici, potrà grazie a regole ferree cominciare a risolvere tutti i problemi di questo mondo. Il primo passo è quello di ridurre i giudici a degli automi, poi, quando ci si accorgerà che i problemi non si sono risolti, non si dovrà fare altro che rincarare la dose con gli altri nemici della rivoluzione, i poliziotti, i docenti, gli imprenditori e i vicini di casa. La ricetta perfetta per il fallimento economico, sociale e politico.
Una società liberale si basa sul giudizio, la libertà e la capacità d’innovazione dei singoli. Non ci sono soluzioni preconfezionate, ma sono i cittadini, gli imprenditori e i funzionari dello Stato che trovano, nell’ambito delle leggi, le soluzioni migliori per i diversi problemi che si pongono. Sappiamo che questo sistema ha parecchi difetti, ma si è comunque dimostrato molto meglio della cortina di ferro.
Un chiaro NO quindi all’iniziativa per l’attuazione della dittatura del proletariato.